L'istroromeno e ormai la lingua della memoria

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Chi erano i Vlahi?

Che l'Istria sia stata nella sua istoria secolare un importante crocevia di populi, lingue e culture diverse, e una cosa risaputa. Un po meno, a dire il vero, si sa della presenza in questa regione di un'entita linguistica e culturale di origine romena che ancora oggi conserva intatte le peculiarita che contraddistinguono il loro idioma, che, seppur imbastardito nel tempo, testimonia la secolare presenza in queste terre di una populazione che, si suppone, si fosse stabilita per la prima volta in Istria nel lontano 1329 quando venne testimoniata la presenza di un insediamento di "vlahi" nella localita di Pinguente.

Chi erano i Vlahi? Etimologicamente con questo termine vanno indicate tutte le popolazioni di origine latina, come ad esempio di romeni orientali od occidentali, che in seguito alla frammentazione del mondo latino ed alle invasioni barbariche furono costretti a trovare dei posti piu sicuri per la loro esistenza, transferendosi nelle regioni sud-orientali europee. Stando ad alcuni documenti, la presenza romena vienne atttestata gia agli inizi del millenio in Dalmazia e nel 1181 anche nel Friuli, dove, stando d un censimento fatto dalla Badessa Ermelinda sulle proprieta del suo monastero nel patriarcato di Aquileia, risulta che alcune terre sono date ai coloni Murunt, Radul e Singurel, nomi di indubitabila origine romena. Ma, ritornando all'Istria, dopo la prima presenza testimoniata a Pinguente nel 1449 e segnalato un insediamento a Buie e, sempre nello stesso periodo dagli Atti del Senato di Venezia risulta che i veneziani favorivano gli insediamenti loro teritori dalmati denominando "Morlache".

"Popolazioni morlacche, valacche ed uscocche"

Lo spopolamento dell'Istria, determinato dalle invasioni del 1412 e le pestilenzie del 1427 al 1446, favorirono l'ingresso nella peninsola istriana di popolazioni morlacche, valacche ed uscocche che si stabilirono nelle localita interne e che risale al 1463, riscopriamo co la denominazione di Cici.

Sontanto in seguito Cici furono definiti solamente gli abitanti di Mune e Žejane, due villaggi distanti una trentina di chilometri di Abbazia, mentre vennero ribattezzati Ciribiri coloro che si stabilirono nelle localita di Valdarsa, Letaj, Jasenovik, Grobnik e Brdo, che si tovano alle pendici del Monte Maggiore nella valle dell'Arsa. Dalla seconda metta del 1700 l'economia degli istroromeni si baso sul commercio dell'aceto, che essi aquistavano da varie localita istriane che poi rivendevano. "Purtropo - ci spiega Frane Belulović, un anziano signore di Valdarsa, a parlare l'istroromeno siamo solo in pochi per lo piu anzani, mentre le giovani generazioni lo capisco ma non lo parlano preferiscono usare il croato. L'unica nostra ancora di salvezza sarebbe di invogliare i ragazzi a studiare la nostra lingua, magari introducendo a scuola un paio d'ore d'insegnamento del nostro dialetto".

Censimentto del 1991 in Istria: Gli ultimi 810 romeni e 22 morlacchi

Quanti sono gli istroromeni nella regione istriana? Stando ai datti dell'ultimo censimento del 1991 in Croazia, risulta che solamente 810 persone si sono dichiarate romene e 22 morlacche. "In realta queasto numero e certamente maggiore - assicura il dott. Ervino Curtis, della neoconstituita Associazione a Trieste dei romeni d'Istria - in quanto molti istroromeni che vivono a Fiume ed in altre citta della Croazia non si sono dichiarati e di altri si son perse le tracce. In questi ultimi ani, l'interesse nei confronti degli istroromeni e della loro cultura, e uscito dagli ambiti scientifici ed accademici per giungere a livello politico e di opinione publica. Ora bisognera operare sul concreto affinche non muoia questa cultura, che e frutto di una tradizione secolare. Con la morte di una cultura, muore qualcosa di ognuno di noi e pertanto e indispensabile impedire ora che questo processo diventi irreversibile"

Source:
  • Giornale di Lingua Italiana di Parenzo, December 1, 1998

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Created: Sunday, February 27, 2000; Last updated: Thursday March 03, 2022
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