Gli istrorumeni in Istria

di Luigi Parentin

Il cronista Ireneo della Croce,  nella sua Historia sacra e profana... di Trieste,  del 1698 afferma che, ai suoi tempi, lungo il carso da Castelnuovo in giù fino sopra Trieste abitavano contadini, boscaioli e pastori parlanti un idioma fuori del comune di evidente attinenza col latino. Segnalava così, tra i primi, la presenza di famiglie provenienti dalla Balcania, evidentemente sospinte dai Turchi. Erano rumeni, un tempo abitanti la Valacchia, la Transilvania, la Bucovina, di lingua, dice lui rumiera. Cita le varie località, tra cui Seiane e dintorni sul Carso sopra Lanischie. Sono i cosidetti Cicci, ormai quasi completamente assimilati ai croati. Nel 1875 Ioan Maiorescu, giunto dalla Romania, visitando l'ambiente, dimostrò l'origine latina non slava, degli abitanti nei villaggi posti ai piedi del Monte Maggiore. A lui seguirono gli studi e gli scritti di Teodor Burada e di Ieca Morariu, i quali nel campo dell'etnografia e dalla linguistica hanno recato un vasto contributo, tuttora valido, di informazioni rilevate sul posto e di comparazioni assai fondate. Le località prese in considerazione sono:Susgnevizza e la vicina Villanova, che i nativi chiamano Susnevita e Nòselo, Lettai, Berdo (Birdo), Iessenovice (Sucodru), Carbune, Gradigne e Grobnico.

I villici hanno in uso nella vita privata esclusivamente la parlata rumena, sebbene infarcita di locuzioni dialettali croate [e anche venete], restando un buon 25% di pretto rumeno originale; meno pure le parlate a Carbune e a Grobnico.

In prevalenza pastori,  vaganti tra il Velebit e la Dalmazia, perduti i contatti con la madrepatria hanno subito un'opera di costante di livellamento, trovandosi circondati da gente serbo-croate.  I nuclei maggiori di famiglie sono giunti nella nostra regione tra il1400 e il 1500, fuggendo dal giogo ottomano, conservando fondalmentamente il natio idioma, la fede cattolica e alcune caratteristiche somatiche e culturali. Vennero chiamati vlachi, che per i croati significa latini.

Prima di aprirsi alla confidenza, mostrano un certo riserbo, con gli estranei.«Siamo istrorumeni» - mi disse un anziano con una punta di fierezza, intendendo bonariamente prendere le distanze dalla parlata croata da tempo ormai generalmente dominante.

Però hanno sempre avuto dimestichezza con l'italiano, e di preferenza, con manifesta simpatia. E la ragione c'è. Molti hanno viaggiato, commerciato o sono stati emigrati, senza contare i numerosi uomini di vocazione marinara, che fin dal secolo scorso erano imbarcati sui navigli di Fiume, Laurana, Fianona.

Vien da domandarsi, oggi  a che punto siamo con gli istrorumeni. 

Il periodico croato Ladonja ne numero otto del 1983 si occupò di loro rispettosamente, mi sembra. Assicurava che nel 1948 i ciribiri parlanti ancora quell'idioma - govore vlaški - erano 1145, distribuiti in 36 abitanti, compresi i cinque villaggi e casolari ridotti, secondo la fonte a soli 435 nel 1981. [Vedi nota.]

L'Archivio vescovile di Trieste possiede copie anagrafiche originali a partire dal 1835 e molti atti d'ufficio riguardanti le parocchie interessate. È una fonte considerevole per quanto riguarda i cognomi locali. L'argomento è di struggente interesse e, a distanza dalle vicende passate, ricco di storia e di umanità. Speriamo che qualcuno se ne occupi a fondo prima che sia troppo tardi.

Ed. nota:

Moltissimi degli istrorumeni fecero parte nell'esodo dall'Istria e la Iugoslavia lasciando i loro villaggi quasi deserti. Le statistiche del 1948 non includone quelli che abandonarono i casolari per andare vivere nelle citta' istriane e vicine - per esemplio, Pola, Albona, e Fiume. Naturalmente, le statistiche anche non includano gli istrorumeni che ora sono dispersi intorno al mondo, especialmente in Italia, gli Stati Uniti, Canada, Germania, Australia e Sweden, e che ancora parlano il dialetto nativo. [Marisa Ciceran]

Tratto da:

  • Luigi Parentin, Incontri con l'Istria, la sua storia la sua gente, Centro culturale "Gian Rinaldo Carli", Unione degli Istriani (Trieste, 1987), "Gli istrorumeni in Istria - Ricordi di un`etnia istriana", pag. 290  

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Created: Saturday, December 11, 2004, Last Update: Tuesday, March 01, 2022
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