Su alcuni caratteri antropologici dei Cicci

del Prof. Dott. Ugo G. Vram

[note]

[Topografia del Lloyd (Trieste, 1904). Estratto dal Bollettino della Società adriatica di scienze naturali in Trieste, Vol. XXI, 1903, p. 203-223 + ill.]

Per incarico della Società Adriatica di Scienze naturali feci nell'Agosto del 1899 alcune gite nel nord dell'Istria, allo scopo di fare delle ricerche antropologiche. In quest'occasione studiai una serie di 84 individui, 56 maschi e 28 femmine, di quella popolazione denominata "Cicci". (1) Gl'individui studiati abitavano i villaggi di Mune, Zejane, Golac, Poljane, Sapiane.

Sotto il nome di Cicci, l'Urbas comprende la popolazione dei distretti di Pinguente, Castelnuovo e Volosca, che si distingue dagli altri per differente costume e modo di vìvere.

Nelle statistiche ufficiali austriache (vedi "Die Ergebnisse der Volkszählung am 3. Dezember 1900", Wien 1902) questo popolo non è nominato, essendo inscritto gran parte fra i popoli parlanti la lingua croata; io credo che una parte di questa popolazione, specie quella del distretto di Volosca, sia inscritta fra gli italiani.

Una parte però è rappresentata da quelli che parlano rumeno, pei quali vi è un posto speciale nel censimento austriaco. I rumeni dell'Istria, nel censimento del 1900, erano in numero di 1311.

[204] Quanto alle loro origini è difficile rintracciarle; l'ipotesi più probabile è che discendano da quelle popolazioni che immigrarono nel XVI e XVII secolo d. C. dalla penisola balcanica. Czoernig è dell'opinione che, se non tutti i Cicci, gran parte di essi siano rumeni croatizzati.

Dello studio da me fatto, presento in questo lavoro i caratteri antropologici ed antropometrici più importanti. In quest'occasione ringrazio distintamente la sul lodata Società, per l'assistenza concessami ed il mio amico dott. Mario Stenta che mi assistette durante le mie ricerche. Anche al sig. Bigatto Eugenio che trovavasi per ragioni d'ufficio residente a Castelnuovo, e che fu una indispensabile guida, faccio i miei più sentiti ringraziamenti.

Indice cefalometrico e facciale

Esaminando le annesse tabelle vediamo che gli individui misurati appartengono alle seguenti varietà craniometriche:

Dolicocefali   0
Mesocefali   16
Brachicefali   39
Iperbrachicefali   29

E per il loro indice facciale avremo:

Leptoprosopi   2
Mesoprosopi   9
Cameprosopi   73

Combinando questi due indici cefalici fra loro avremo:

              Totale
Brachicefalo -cameprosopi 43 (76.78%) 18 (64.28%) 61 (72.61%)
" -mesoprosopi 3 (5.35%) 3 (10.71%) 6 ( 7.14%)
" -leptoprosopi 2 (3.57%)     2 ( 2.38%)
Mesocefalo -cameprosopi 6 (10.71%) 5 (17.80%) 11 (13.09%)
" -mesoprosopi 2 ( 3.57%) 2 (7.14%) 4 (4.76%)
    56 (100.00%) 28 (100.00%) 84 (100.00%)

Il gruppo più numeroso è costituito dai brachicefali, fra i quali troviamo come indice più alto il valore di 947 e più basso 80.3; quanto a frequenza l'indice più frequente è da 81.1. a 81.9 che nei nostri 68 brachicefali troviamo 13 volte; segue a questo per frequenza l'indice da, 85.0 a 85.9 che troviamo 11 volte; seguono per frequenza i gruppi degli indici [205] compresi nell' 84.0 a 84.9 e 85.0 a 85.9 che troviamo entrambi 7 volte, i gruppi, degli, indici da 80.1 a 80.9, 82.0 a 82.9, 86.0 a 86.9, 88.0 a 88.9 li troviamo 5 volte per ciascuno; 87.0 a 87.9 comparisce 4 volte, 89.0 a 89.9 3 volte e gli altri superiori 1 volta per ciascuno. L'indice più basso dei mesocefali è il 76.9. il numero maggiore di casi è superiore al 79.2; l'indice più frequente è il 79.7, gl'indici inferiori al 79.0 non sono rappresentati che da 6 individui.

Le teste da noi misurate sono adunque teste larghe, anche quelle che appartengono al gruppo dei mesocefali.

Negli indici facciali il gruppo più numeroso è il cameprosopo con un indice minimo di 69.4 ed un massimo di 84.8; la massima frequenza la troviamo negli indici 77.0 a 77.9 e cioè 11 volte; segue a questo il. gruppo di 76.0 a 76.9,e dell' 80.0 a 80.9 con 9 volte, il gruppo dell' 81 con 8, dell' 82 con 7, gli altri gruppi sono rappresentati da 4 o meno individui ciascheduno. I 9 mesoprosopi che vanno dall' 85.1 all' 88.2 hanno per indici di massima frequenza 86.3 e 86.5, con duo individui per ciascuno; i leptoprosopi sono due, rappresentati dagli indici 91.8 e 93. (?)

Non credo di dovermi intrattenere in quanto riguarda il sesso, trovandosi i diversi indici nei due sessi quasi egualmente distribuiti, tenendo conto dell' esigno numero di femmine misurate.

Ciò che più c'interessa è di esaminare come questi due indici si riscontrino negl'individui delle diverse età. A questo scopo ho diviso gl'individui misurati in gruppi secondo l'età: il primo gruppo comprende gl'individui dai 7 ai 14 anni; i 7 anni è l'età minima che si trova fra i miei misurati maschi, mentre fra le femmine l'età minima è 10 anni, perciò il gruppo che va fino all'età di 14 anni comincia pei maschi con 7, per le femmine con 10 anni.

Il secondo gruppo va dai 15 tino ai 20 anni; non avendo nessuna femmina di 20 anni fra le misurate, cessa, per queste col 19.° anno. Dall'età di 20 compiuti in poi, divido gl'individui misurati in gruppi, ciascuno dei. quali comprende quelli che si trovano nella decina d'anni susseguente, così abbiamo il gruppo dai 20 ai 30 anni, dai 30 ai 40 e così via.

Ora per maggior chiarezza espongo nelle seguenti tabelle la distribuzione dei due indici secondo l'età.

[206] I gruppo, dai 7 ai 14 anni: (2)

Maschi 7 anni b.c. (1)
" 7-1/2 " " (1)
" 8 " " (3)
" 9 " " (2)
" 10 " " (3)
" 13 " " (1)
" 14 " " (1)

Indice cefalometrico massimo 94.7, minimo 80.6; indico facciale massimo 82.9. minimo 74.6.

Femmine 10 anni m.c. (1)
" 11 " b.c. (1)
" 12 " m.c. (1), b.c. (1)
" 13 " b,c. (2)
" 14 " m.c. (1), b.c. (2)

 Indico cefalometrico massimo 87.0, minimo 78.6: indice facciale massimo 82.8, minimo 72.0.

Il Gruppo, dai 14 comp. ai 20 anni:

Maschi 15 anni b.c. (3)
" 16 " " (1)
" 18 " " (1)
" 19 " m.c. (1), b.c. (1)
" 20 " " (1)

Indice cefalometrico massimo 86.7, minimo 76.9: indice facciale, massimo 84.8, minimo 75.8.

Femmine 15 anni b.c. (4)
" 16 " " (1)
" 17 " " (1)
" 18 " b.m. (1), b.c. (1)
" 19 " m.c. (1)

Indice celalometrico massimo 89.4, minimo 79.7; indice facciale massimo 86.5, minimo 69.5.

[207] III Gruppo, dai 20 comp. ai 30 anni:

Maschi 21 anni b.c. (2) m.m. (1)
" 22 " " (2)    
" 23 " " (1)    
" 24 " b.m. (1)    
" 25 " " (2)    
" 26 " " (3)    
" 27 " m.c. (1), m.m. (1)
" 28 " " (1), b.c. (1)
" 29 " b.c. (2), m.c. (1)
" 30 " "      

Indice cefalometrico massimo 88.8. minimo 77.8; indice facciale massimo 86.5, minimo 69.4.

Femmine 22 b.c. (2)  
" 23 " (1) b.m. (1)
" 28 " (1)  

Indice cefalometrico massimo 89.2, minimo 80.7; indice facciale massimo 86.0, minimo 73.8.

IV Gruppo, dai 30 comp. ai 40 anni:

Maschi 33 anni m.c. (1)  
" 36 " b.c. (2)  
" 38 " " (1) m.c. (1)

Indice cefalometrico massimo 85.0, minimo 77.9: indice facciale massimo 81.8, minimo 75.3.

Indice cefalometrico massimo 79.6, minimo 77.0; indice facciale massimo 854, minimo 814).

Femmine 31 anni m.c. (1)
" 32 " m.m. (1)

V Gruppo, dai 40 comp. ai 50 anni:

Maschi

43

anni

b.c.

(1)

"

45

"

"

(1)

"

46

"

"

(1)

"

48

"

"

(1)

[208] Indice cefalometrico massimo 86.1, minimo 83.3; indice facciale massimo 77.2, minimo 71.0.

Femmine 48 anni m. c. (1)

Indice cefalometrico massimo | 79.7 minimo | 84.0.
" facciale " | " |

VI Gruppo, dai 50 comp. a 60 anni:

Maschi 53 anni b.c. (1)
" 57 " b.m. (1)
" 59 " b.l. (1)
" 60 " b.l. (1) b.c. (1)

Indice cefalometrico massimo 88.3. minimo 81.2; indice, facciale massimo 93.0. minimo 75.2.

VII Gruppo, oltre gli. 80 anni:

Maschi 85 anni b.c. (1)
" 88 " " (1)

Indice cefalometrico massimo 82.5. minimo 82.1; indice facciale massimo 83.0, minimo 79.0.

L'esame delle precedenti, tabelle ci dimostra che i maschi da noi misurati fino ai 14 anni di età son tutti brachicefalo-cameprosopi mentre nelle 9 femmine vi sono 3 mesocefalo-cameprosope e che l'indice cefalometrico di queste tre è un indice di mesocefalia alta, essendo il più basso dei tre 78.6.

Nel secondo gruppo, dai 1.4 anni compiuti ai 20, troviamo su 8 individui un solo mesocefalo con un indice di 76.9 ed un mesocefalo con un indice di 79.7 fra 9 femmine.

Quanto riguarda l'indice facciale in questi due gruppi, son tutti cameprosopi.

Nel terzo gruppo, che comprende gl'individui dai 20 ai 30 anni, troviamo fra 21 maschi 5 mesocefali, 2 dei quali sono mesoprosopi; l'indice minimo dei 5 mesocefali è di 77.8, mentre gli altri quattro passano 79.2; dei 2 mesoprosopi l'indice massimo è di 86.5, dunque una mesoprosopia molto vicina al limite con la cameprosopia.

Le 5 femmine di questo gruppo sono tutte brachicefalo-cameprosope eccettuata una ch'è brachicefalo-mesoprosopa con [209] un indice di 86.0, pel quale vale ciò che dissi per quello dei maschi.

Il quarto gruppo comprende 5 maschi e 2 femmine dell'età dai 30 a 40 anni compiuti: fra i maschi troviamo 2 brachicefali e 2 mesocefali, tutti e quattro sono cameprosopi; l'indice minimo dei due mesocefali è 77.9; le femmine sono tutte e due mesocefalo, una cameprosopa, l'altra mesoprosopa: l'indice minimo di mesocefalia è di 77.0, quello di mesoprosopia di 85.1; quest'ultimo oltrepassa dunque il limite della cameprosopia di 0.1 valore.

Come si vede dalla tabella, i maschi del quinto gruppo sono tutti brachicefalo-cameprosopi e l'unica, femmina di questa età è mesocefalo-cameprosopa con un indice cefalometrico di 79.7.

Il sesto gruppo è formato da, maschi dell'età dai 50 ai 60 anni e presenta maggior varietà degli altri. Fra 5 maschi troviamo 2 brachicefalo-cameprosopi, un brachicefalo-mesoprosopo, 2 brachicefalo-leptoprosopi, i due unici leptoprosopi in tutta la serie: l'indice del mesoprosopo 85.5, cioè sul limite fra canneprosopia e mesoprosopia; l'indice d'un leptoprosopo è di 91.8, dunque sul limite fra mesoprosopia e leptoprosopia è l'altro di 93.0.

L'ultimo gruppo comprende due maschi, uno di 85, l'altro di 88 anni, entrambi brachicefalo-cameprosopi.

Persuaso che gli indici hanno un certo valore soltanto agli estremi delle serie, mi trattenni sì a lungo a discorrere su questo argomento onde render chiaro al lettore che anche i pochi mesocefali dei nostri individui hanno un indice alto che anche non potendoli ascrivere ai brachicefali, si devono considerare individui nei quali il diametro trasverso prevale sull'antere-posteriore, e che gli indici facciali mesoprosopi si trovano sul limite fra la cameprosopia e la mesoprosopia: che i due leptoprosopi sono vicini alla mesoprosopia.

La conclusione che si può trarre dal nostro studio sugli indici celalometrico e facciale sono:

  1. Gli individui da noi studiati sono in gran parto brachicefali, 80.9%.
  2. Brachicefalo-cameprosopi in ragione del 72.61% e gli altri con faccia più allungata hanno degli indici che si avvicinano alla cameprosopia e i due a fàccia più lunga, (leptoprosopi) si avvicinano alla mesoprosopia. [210]
  3. I mesocefali hanno indici alti, il minimo dei quali è 77.8.
  4. Il carattere brachicefalo- cameprosopo, riscontrato ugualmente fra i maschi e fra le femmine, si trova più o meno marcato in tutte le età.

Diametro frontale minimo.

Il diametro frontale minimo degli individui da noi misurati va negli adulti maschi (oltre i 20 anni di età) da un minimo di 101 ad un massimo di 118; i valori più frequenti sono: 106, che sì trovò 7 volte, e 109 che si trovò 5 volte sui 36 individui maschi misurati. Nelle femmine di più di 20 anni d'età, il massimo valore è 112, il minimo 99; su dieci femmine esaminate si ripetono due volte soltanto i valori 99, 105 e 107.

Negli individui inferiori ai 20 anni abbiamo nei maschi, un massimo di 111 ed un minimo di 95 con maggior frequenza pel 103; in quelli fino ai 14 anni un massimo di 109 ed un minimo di 96 con maggior frequenza pel 100. Nelle femmine fra i 14 e i 20 anni compiuti abbiamo un massimo di 109 ed un minimo di 97, ed in quelle che arrivano fino ai 14 anni, un massimo di 106 ed un minimo di 96; nel primo gruppo il valore più frequente è 100, nel secondo 99.

Nella serie d'individui da noi esaminati le femmine non raggiungono mai la larghezza frontale dei maschi ed il mimmo dei valori nelle femmine è minore di quello dei maschi; questo per gl'individui oltre i 20 anni. Per gl'individui fino all'età di 20 anni troviamo che le femmine, come negli adulti non raggiungono mai il massimo dei maschi, il valore minimo dei maschi è inferiore a quello delle femmine. I maschi fra i 7 e i 14 anni hanno raggiunto il massimo che troviamo nelle femmine fra i 14 ed i 20: i maschi dai 14 ai 20 anni hanno raggiunto il massimo inferior d'una unità sottratta al massimo delle femmine fra i 20 e i 30 anni. Si unto il massimo inferiore d'una, unità sottratta, al massimo del!e femmine fra i 20 e i 80 anni.

Altezza e larghezza facciale.

Considerando queste due misure quali misure assolute, vediamo che l'altezza facciale negl'individui da noi misurati presenta un minimo di 88 ed un massimo di 109 nei maschi dai 7 ai 14 anniò che su 12 individui misurati, 8 volte è inferiore a 100. Nel gruppo dai 14 ai 20 anni il minimo è di 102 ed il massimo di 123. 11 minimo di 102 lo troviamo anche nel [211] gruppo che comprende gli individui dai 20 ai 30; in questo gruppo il massimo valore è di 126: in 22 individui misurati, 8 volte è inferiore al 110, 6 volte inferiore al 115, 3 volte raggiunge questo numero, 4 volte lo supera. Il quarto gruppo ha un minimo di 110 ed un massimo di 122, 5 sono gl'individui misurati, uno solo (il più alto) oltrepassa il 118. Il quinto gruppo ha un minimo di 102 ed un massimo di 111, il sesto un minimo di 103 ed un massimo di 135, l'ultimo gruppo comprende due individui, uno di 85 ed uno di 88 anni, che posseggono rispettivamente 127 e 109 mm. di altezza facciale.

Le femmine dai 10 ai 14 anni hanno un minimo di altezza facciale di 90 ed un massimo di 103; in 9 individui misurati soltanto tre volte l'altezza summenzionata oltrepassa i 100 mm. Dai 14 ai 20 anni troviamo un minimo di 91 ed un massimo di 112; in 9 individui misurati, una sola volta oltrepassa il 110 e tre volte è inferiore al 100. Dai 20 ai 30 anni la minima è di 96. la massima di 116; due sole volte su 7 misurati passa il 110, in 2 individui, una di 31 ed una di 32 anni, abbiamo rispettivamente i valori di 107 e 114; in una di 48 anni di 104 mm.

Esaminiamo ora la larghezza facciale o bizigomatica e vediamo che nei 12 maschi di 7 a 14 anni, il minimo è di 118, il massimo di 132: dai 14 ai 20 anni il minimo è di 125 ed il massimo di 145: in 7 misurati 4 volte è superiore ai 140; dai 20 ai 30 anni il minimo è di 131, il massimo di 154; su 20 misurati è 13 volte superiore a 14.0, 3 sole volte inferiore a 135. Dai 30 ai 40 anni troviamo un massimo di 152 ed un minimo di 141. Dai 40 ai 50 anni un minimo di 136 ed un massimo di 149. Dai 50 ai 60 anni un minimo di 124 ed un massimo di 151.

Nelle femmine dai 10 ai 14 anni abbiamo un minimo di 121 ed un massimo di 128; 3 volte è inferiore al 125. Dai 14 ai 20 anni abbiamo un minimo di 122 ed un massimo di 131: 8 volte è inferiore al 130. Dai 20 ai 30 anni il minimo è di 130, il massimo di 140; 5 volte è inferiore al 135. Le due individue di 31 e 32 anni hanno rispettivamente 132 e 134 mm. L'individua di 48 anni 125 mm. di larghezza.

Riepilogando ciò che abbiamo finora esposto su questi due diametri, diremo che negli individui della nostra serie [212] dal 13.° anno di età in poi l'altezza facciale non è mai interiore a 102 mm., che negli individui che hanno un' età minore di 13 anni, il valore di 102 non lo troviamo che una volta sola in 11 individui; nelle femmine da noi misurate i valori minimi e massimi aumentano fino al 30.° anno.

La larghezza bizigomatica raggiunge all'età di 13 anni il valore di 133 mm. Dopo quest'età lo sorpassa spesso, rare volte non lo raggiunge, però non è mai inferiore a 130 mm; negli individui inferiori ai 13 anni di età è sempre inferiore al 130, una sola volta è superiore a questo valore ; nelle femmine le minime e le massime crescono fino a 30 anni.

Larghezza bigoniaca.

Nel primo gruppo, cioè dall' età dei 7 ai 14 anni, questo diametro va da un minimo di 82 mm. ad un massimo di 96; il valore minimo lo troviamo nell'individuo più giovane, una volta il valore è di 88, una di 89, gli altri sono di 90 e più.

Dall'età dei 14 anni compiuti fino ai 20, il minimo è di 90, il massimo di 115; in 8 individui misurati 4 volte è inferiore al 100, una sola volta raggiunge il massimo.

Negli individui dai 20 ai 30 anni troviamo un minimo di 86 ed un massimo di 120. Su 20 individui misurati, soltanto 4 hanno questo diametro inferiore a 100, uno solo arriva al massimo, e degli altri si può dire che dal 100 al 113 troviamo rappresentati quasi tutti i valori. Il maggior numero è inferiore a 110. Dai 30 ai 40 anni troviamo un minimo di 104 ed un massimo di 119, tolto l'individuo che presenta il massimo, gli altri oscillano fra 104 e 109.

Dai 40 ai 50 anni abbiamo su quattro individui un minimo di 101, rappresentato da due individui, ed un massimo di 119, rappresentato da un individuo; l'altro individuo ha un diametro di 104.

Il gruppo che comprende gli individui dai 50 ai 60 anni ha un minimo di 96 mm. ed un massimo di 115.

Nell'individuo di 85 anni abbiamo una larghezza di 120, in quello di 88 anni una larghezza di 101.

Nelle femmine dai 10 ai 14 anni troviamo un minimo 87 ed un massimo di 103; il minimo è rappresentato [213] dall' individuo più giovane, il massimo lo troviamo una volta sola, gli altri oscillano fra 89 e 96, con prevalenza del valore 90.

Dai 14 anni compiuti ai 20 questo diametro va da 82 mm. a 96; massimo e minimo sono rappresentati una sola volta; la maggior frequenza è dovuta al valore 90.

Dai 20 ai 30 anni troviamo un minimo di 89 ed un massimo di 105: due volte sole questo diametro è superiore a 100; il minimo ed il massimo sono rappresentati una sola volta.

Negli individui di 31 anni è di 90, in quelli di 32 è di 103 ed in quelli di 48 di 100.

Grandi oscillazioni presenta questo diametro dopo l'età dei 14 anni, e queste oscillazioni sono, secondo le mie ricerche, indipendenti dallo sviluppo dei denti ed anche da quello dei mucroni o apofisi lemurine del Sandifort. Una certa relazione sembra esservi fra questo diametro e la forma della faccia; le facce quadrate hanno di regola il diametro bigoniale grande (fino a 119); vi sono però anche delle facce ellissoidali ed ovoidali che hanno un diametro bigoniale uguale ed anche maggiore, ma in quest' ultime prevalgono i diametri piccoli, specialmente nelle femmine.

Negli individui che non hanno oltrepassato il 14.° anno d'età, questo diametro aumenta col crescere e sta in relazione con lo sviluppo dei denti, e negli individui da noi misurati troviamo in quelli ch' era spuntato soltanto il primo molare un minimo di 88 ed un massimo di 93 nei ♂, ed in quegl' individui ch' era spuntato il secondo molare un minimo di 94 ed un massimo di 96 pei maschi; un minimo di 87 ed un massimo di 96 per le femmine; fra quest'ultime abbiamo un caso dove questo diametro oltrepassa il valore massimo arrivando a 103.

Statura.

Nei maschi che hanno oltrepassato l'età di 23, la statura va da un minimo di 1540 mm. ad un massimo di 1795. Secondo la frequenza la troviamo 5 volte inferiore a 1600, 12 volte superiore a 1600 ed inferiore a 1700, e 11 volte superiore a 1700. Nelle 6 femmine che hanno superato il 23.° anno la statura va da 1460 a 1640, con maggior frequenza fra il 1500 ed il 1600.

[218}

Forma della testa e della faccia.

Credo inutile di ridire qui ciò che già da anni si dice e si è detto, che l'indice cefalico e cefalometrico come pure il facciale e tutti gli altri indici non rappresentano la forma della testa o faccia, ma esprimono semplicemente il rapporto numerico fra due misure di queste parti. A chi si occupa d'antropologia son noti i varii sistemi tassonomico-craniologiei basati sulla forma del cranio e della faccia e come fra questi prevalga quello della scuola romana; (3) ed è questo metodo ch' io non soltanto sul cranio, ma anche sul viso ho sempre applicato e che applicherò anche in questo studio.

Nelle due seguenti tabelle espongo le forme delle facce e delle teste da me trovate nell'esame degl'individui studiati nel presente lavoro.

[221]

Riassunto delle forme cefaliche e facciali.

[222] Dall'esame di queste tabelle si vede come le forme sfenoidali, platicefale e sferoidali della testa sono più frequenti nell' età adulta che nell'età infantile; la spiegazione di questo fatto deve ricercarsi nello sviluppo del cranio. In altro luogo dissi (4) che gli sfenoidi sono posteriormente appiattiti nell' età adulta ed anche nella giovanile ma che nella loro età infantile posseggono una sporgenza posteriore, che in causa di questa sporgenza visti dalla norma verticale sembrano posteriormente arrotondati, sul teschio è sempre facile la diagnosi differenziale, sul vivo invece è difficilissima e gli sfenoidi giovani spessissimo rappresentano i contorni d'un ovoide se visti dalla norma verticale.

Le forme facciali sono la ellissoidale, l'ovoidale, la quadrata e la pentagonale; di quest'ultima non abbiamo che 7 casi, fra i maschi anche la forma quadrata è poco rappresentata.

Le diverse forme facciali si combinano con le diverse forme craniche, senza seguire alcuna norma, osservo però che le forme ovoidali della faccia si combinano più spesso con le forme ovoidali e sferoidali del cranio.

Colorito della pelle, dei capelli e dell'iride.

Il colorito della pelle è chiaro nelle parti coperte (petto e braccia) più scuro e spesso un po' giallognolo nelle parti esposte a sole (mani e faccia).

Se applichiamo la scala di Broca avremo i colori della pelle segnati coi N. 23 e 24.

I capelli son prevalentemente castagni. Su 84 individui trovo:

castagni   53
biondi   16
neri   7

gli altri son grigi o bianchi per effetto d'età. I capelli castagni e i biondi si trovano in: tutte l'età ed in ambo i sessi; i capelli neri si trovano soltanto in individui adulti d'ambo i sessi.

La scala del Broca poco o nulla si presta per questo genere di ricerche.

[223] Il pelo dei baffi è in generale, più ciliare di quello dei capelli, 3 volte soltanto è più scuro.

Il colore deli' iride è : castagno in 39 ♂ e 22 ♀; questo colore corrisponde ai numeri 2 e 3 della scala del Broca; iride di colore grigio si trova: in 9 ♂ e 6 ♀, iride di colore celeste in 5 ♂ , e di colore verde in 1 ♂; corrispondendo rispettivamente ai numeri 9 e 10 della scala del Broca color grigio, fra il 14 e 15 il color celeste, al numero 8 il verde.

CONCLUSIONE.

Dai dati antropologici ed antropometrici esposti in questo studio concluderò, che gli individui da me studiati hanno i seguenti caratteri fissi:

  1. Essi sono in gran numero brachicefali-cameprosopi, la forma della loro testa è prevalentemente sfenoidale o platicefalica e la faccia è prevalentemente ovoidale.

    Le altre forme di testa e di faccia sono scarsamente rappresentate.

  2. La statura media è di 1677 mm pei maschi e di 1566 mm per le femmine.
  3. Il colorito della pelle è quello così detto di avorio vecchio, molto chiaro nelle parti coperte.
  4. I capelli sono di color castagno nella maggior parto dei casi, poche volte si trovano dei biondi, pochissime dei neri. Il colore prevalente dell'iride è il castagno.

Editor's Note:

This highly prejudicial and scientifically questinable article is included for historical purposes. This and other articles and materials that are provided on this site that relate to the Istro-Romanian people and language are written by individuals - be they trained historians, scientific researchers, or simply interested parties. Therefore, they do not necessarily represent an authoritative view, or even a concensus, on the subject matter which has been widely researched but which has no definitive tracks in history via documentation. Consequently, there are many hypotheses which are mainly conjecture, unsupported and contradictory.

Note:

  1. Urbas: Die Tschitscherei und die Tschitschen. Zeitschrift des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins, 1884.
  2. Le lettere b. c., m. c., b. m., ecc. indicano brachicefalo-cameprosopo o mesocefalo-cameprosopo o brachicefalo-cameprosopo e così via, il numero in parentesi indica il numero dei casi.
  3. Sergi G. Specie e varietà umane. Torino, Bocca 1900.
  4. Vram. Secondo contributo all'antropologia dell'antico Perù, Atti della Società romana di antropologia, Vol. VII, f. 3.

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Created: Saturday, February 13, 2010, Last Update: Tuesday, March 01, 2022
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